Corsi

Il Primo Soccorso è l’insieme di atti che “chiunque” deve mettere in pratica, dinanzi ad una persona bisognosa d’aiuto, fino all’arrivo dei soccorritori professionisti.
Il Pronto Soccorso invece, fino a poco tempo fa non era altro che il luogo presso cui si prestano le cure del caso (in ospedale); considerato che questo luogo adesso si chiama D.E.A. (acronimo di Dipartimento di Emergenza ed Accettazione), oggi possiamo dire che per Pronto Soccorso si intende l’insieme di atti che vengono effettuati dai sanitari professionali con mezzi idonei (ambulanza e strumentazioni utili).

Sviluppiamo adesso il concetto, anche in base alla normativa italiana:
Il Codice Penale, prevede all’art. 593, che “CHIUNQUE, trovando abbandonato o smarrito un fanciullo minore degli anni dieci, o un’altra persona incapace di provvedere a se stessa, per malattia di mente o di corpo, per vecchiaia o per altra causa, omette di darne immediato avviso all’Autorità è punito con la reclusione fino a un anno o con la multa fino a duemilacinquecento euro.
Alla stessa pena soggiace chi, trovando un corpo umano che sia o sembri inanimato, ovvero una persona ferita o altrimenti in pericolo, omette di prestare l’assistenza occorrente o di darne immediato avviso all’Autorità.
Se da siffatta condotta del colpevole deriva una lesione personale, la pena è aumentata; se ne deriva la morte, la pena è raddoppiata”.
Perciò: chiunque (comune cittadino o professionista sanitario), si trova dinanzi ad una persona inanimata, apparentemente inanimata o comunque in difficoltà, non presta il soccorso che è in grado di prestare in base alle proprie capacità, commette un reato. Se da questa omissione, può derivarne una più grave condizione per l’infortunato, la pena aumenta. Se dalla stessa omissione, ne deriva la morte, la pena è raddoppiata.
La semplice MA IMPORTANTISSIMA telefonata ai soccorritori professionisti (112 – 118) piuttosto che alle forze dell’ordine, è già abbastanza come atto per poter escludere la commissione del reato di omissione di soccorso, tenuto conto anche, e soprattutto, dell’incolumità propria e dell’eventuale persona da soccorrere, delle proprie capacità, dei mezzi a disposizione, etc.
Ma perché limitarsi ad una telefonata, facendo trascorrere del tempo che potrebbe essere utile o fondamentale per salvare una vita? E se la persona da soccorrere, fosse proprio un nostro caro? O proprio uno di noi? E perché, è necessaria una Legge per “costringerci” a prestare soccorso? Dalle domande più banali a quelle, probabilmente, utopistiche di senso civico ed etico proposte poc’anzi, le risposte datevele da soli.
Noi crediamo fermamente proprio nel senso civico dell’aiuto al prossimo, senza distinzione alcuna, mettendoci a disposizione per far sì che chiunque possa imparare ad aiutare in massima sicurezza per se stesso e per l’infortunato, in maniera appropriata, e senza timori di eventuali ripercussioni sanitarie, legali.